mercoledì 27 maggio 2015

Carbonio-14

Il carbonio-14 venne scoperto nel 1940 da due ricercatori americani, Martin Kamen e Sam Ruben.
Si trattava di un nuovo tipo di isotopo del carbonio, formato da sei protoni e 8 neutroni.
L'impiego di tale elemento è oggi utile per la datazione di reperti storici.




Willard Frank Libby teorizzò un sistema di datazione dei reperti fossili, basato sulla misurazione del livello di radioattività presente negli stessi reperti.
L'applicazione più celebre e discussa si ebbe con la Sindone di Torino, fatta risalire a un intervallo di tempo tra il 1260 e il 1390, che di fatto andava a sconfessare il suo legame con Gesù.

Salvador Dalì

Salvador Dalì è stato un pittore, scultore, scrittore spagnolo.
celebre anche per le immagini suggestive e bizzarre delle sue opere surrealiste

In Dalì il surrealismo ha sempre mantenuto un carattere individualistico, alternativamente ironico, problematico, onirico. Dell'attivismo surrealista egli ha dato una clamorosa versione personale, agendo apertamente con trovate pubblicitarie e scandalistiche e insistendo sul carattere morboso della sua figurazione, sostenuta da un'eccezionale abilità tecnica. (Enciclopedia Treccani, voce "Salvador Dalì")


Sono opere del 1940:




"Il mercato di schiavi con busto di Voltaire"

Data di realizzazione:1940
Luogo di conservazione:The Salvador Dalì Museum,St.Petersburg(FL)





"Vecchiai, adolescenza, infanzia"

Data di realizzazione:1940
Luogo di conservazione:The Salvador Dalì Museum,St.Petersburg(FL)





"Due pezzi di pane esprimono un sentimento d'amore"

Data di realizzazione:1940




Marcello Creti: il più giovane inventore d'Italia

Marcello Creti nato a Roma nel 1922 è stato un inventore italiano.
Fin da giovanissimo è stato autore di molteplici invenzioni e brevetti, tanto da destare l'attenzione dei giornali (che lo indicavano come il più giovane inventore d'Italia) e dello stesso Benito Mussolini che lo riceve e lo incoraggia. Muore nel 2000.


Sono invenzioni del 1940:


LUXMETRO - Brevetto italiano n. 384417



 

 Misuratore d'intensità Luminosa trasportabile. Tale strumento funzionava con una cellula fotoelettrica con sbarramento al cesio. Tale misuratore fu realizzato per determinare la distanza fra due navi da guerra e applicato anche a situazioni belliche terrestri

AUTOMOBILE AUTARCHICA - Brevetto italiano n. 381020

 

 

Si trattava di una vettura utilitaria che consentiva una grande economia di carburante (un litro di benzina per 48 chilometri) per la particolare costruzione dei pistoni, semplicità di struttura e peso; era inoltre munita di un serbatoio ad aria con la possibilità di recuperare i gas di scarico nelle discese e riutilizzarli nei punti piani;


TELEFONO AUTOMATICO PORTATILE - Brevetto Italiano n. 384047.


Il primo modello di Telefono mobile fu costituito da un complesso telefonico e radiotelefonico contenuto in un cofanetto di facile trasporto, indipendente da qualsiasi connessione elettrica con l’esterno.
L'apparecchio permetteva di potersi collegare alle normali reti telefoniche consentendo la comunicazione anche a distanze di oltre 50 Km. 
Marcello Creti realizzò tale apparato in collaborazione con il dott. Umberto Bianchi
  


martedì 26 maggio 2015

Alice non lo sa


 Mia madre aspetta l'autobus,
nell'estate cominciata da poco
e il mattino la veste di bianco.

E la gente che legge i giornali
sta parlando dell'uomo coi baffi,
l'altro ieri è arrivato a Parigi.

E la gente cammina eccitata,
sta ridendo e pensando a domani,
partiranno con gioia anche loro.

I soldati bevono birra
e corteggiano donne francesi
non è vero che siano diverse.

Cosa importa se sono lontani
dai cortili che li hanno cresciuti,
oramai questa terra è loro.

E cantando, attraversano il ponte
che fra un poco faranno saltare
ed il fiume li guarda passare.






Composizione del 1973 di Francesco De Gregori, questa canzone nasce dal desiderio di indagare le effettive reazioni della gente comune nella II guerra mondiale, le piccole storie nella grande Storia. In particolare il punto di vista dell'autore è quello trasmessogli dalla madre. Infatti è lo stesso De Gregori a dire:

“Siccome studiavo la storia e allora studiavo il fascismo, chiesi a mia madre come aveva vissuto l’entrata in guerra, e lei mi raccontò di quella mattina quando seppe che l’Italia era in 
guerra. Niente, che lei aspettava l’autobus e vide tutta questa gente contenta; arrivavano i giornali che dicevano: «Siamo entrati in guerra finalmente!»”
(“Francesco De Gregori - Un mito”, libro intervista di Michelangelo Romano e Paolo Giaccio, Lato Side, 1976.)

De Gregori, differentemente da chi esalta in maniera incontrollata l’epopea della Resistenza, mette in luce la pressoché totale base di consensi popolari. 

Fabrizio De Andrè

Fabrizio De André nasce il 18 febbraio 1940 a Genova (Pegli).
Nella primavera del '41 il padre, antifascista, visto l'aggravarsi della situazione a causa della guerra, si reca nell'Astigiano alla ricerca di un cascinale ove far rifugiare i propri familiari e acquista la Cascina dell'Orto ove Fabrizio trascorre parte della propria infanzia con la madre e il fratello.
Sin da piccolo manifesta grande interesse per la musica tanto che si avvicina allo studio di molti strumenti quali violino e chitarra.
È indubbiamente il contesto storico in cui è nato e cresciuto ad influenzare ampiamente i testi delle sue canzoni che spesso toccano temi profondi. La melodia invece si avvicina ai modelli americani e francesi del tempo che riescono a stregare il giovane cantautore. De Andrè  si accompagna con la chitarra acustica, che si batte contro l'ipocrisia bigotta e le convenzioni borghesi imperanti, in brani diventati poi storici come "La Guerra di Piero", "Bocca di Rosa", "Via del Campo".



 

"Il protagonista è un soldato, Piero, che in una luminosa giornata di primavera, dopo un lunghissimo cammino iniziato nel cuore dell'inverno, varca il confine che divide due nazioni. Mentre riflette sull'inutile ferocia della guerra, vede in fondo alla valle un soldato nemico che certamente prova le sue stesse paure ed è tormentato dai dubbi. Pur consapevole che soltanto uccidendolo potrà salvarsi, Piero appare indeciso sul da farsi. Quell'incertezza, frutto di un atto istintivo di umana solidarietà, gli sarà tuttavia fatale, perché l'avversario, accortosi del pericolo, non esiterà a sparargli" (P. Briganti - W. Spaggiari, Poesia & C., Zanichelli, Bologna 1991, p. 434). 

La follia della guerra viene denunciata senza lasciare spazio a giustificazioni. L'unica colpa di Piero è di non aver ucciso un uomo con la divisa di un altro colore, non per vigliaccheria ma per un senso di fratellanza.


Propaganda fascista

La diffusione del fascismo si fonda anche su di una forte opera di propaganda diretta a coinvolgere la maggior parte della popolazione soprattutto a livello emotivo, tanto che si mira a coinvolgere tutti gli aspetti della quotidianità. In seguito sono riportati alcuni esempi.



 Il Bo pubblica  il 16 giugno 1940 questa prima pagina il grido osceno "Viva la guerra!". Solo dei ragazzi intossicati dalla propaganda fascista potevano esaltare con queste parole idiote il massacro dei popoli.




1940. La copertina di questa pagella riporta in buon ordine le 'rivendicazioni' del Regime: Tunisia, Fiume, Suez, Gibuti. L'onnipresente Mussolini collega l'Italia con le aride terre del tardivo Impero di Vittorio Emanuele III.


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“La difesa della razza”, anno IV, n. 3, 20 febbraio 1940



"La difesa della razza”, anno III, n. 8, 5 dicembre 1940 

La lotta contro le unioni fra italiani delle colonie africane e popolazione nera precedette la promulgazione delle leggi antisemite. Specifici provvedimenti penali furono previsti per gli 
uomini che si sarebbero uniti stabilmente ad una donna africana. 
Gli scienziati razzisti giustificarono i divieti del regime con la teoria della infertilità degli ibridi: si trattava di una teoria che proveniva dalla botanica ma che non trova alcuna validità scientifica.
Nelle due immagini, l'infertilità degli accoppiamenti “meticci”  viene rappresentata inserendo fra le due figure un simbolo che rimanda alla morte, sia esso un teschio oppure fiore senza vita.


Per un commento più approfondito

1940 dalla A alla z

Alice non lo sa

Bombardamenti

Chaplin

Dittatura fascista

Ernest Hamingway

Fabrizio De Andrè

Guerra mondiale

Hitler

Ideologia

Libby

Marcello Creti

Nazismo

Otto Frisch

Propaganda politica

Q

Ruben & Kamen

Salvador Dalì

Torino sotto attacco

Uranio

Veicolo a trazione integrale

Z



lunedì 25 maggio 2015

Il progetto Manhattan





In quegli anni era in via di sviluppo il progetto Manhattan per la costruzione di un ordigno nucleare. La guerra fra i paesi infatti si era spostata anche in campo scientifico.
La reazione di fissione nucleare fu prodotta per la prima volta nel 1938 dal gruppo di Fermi a Roma e dal gruppo di Strassmann a Berlino. Molti fisici, come Otto Frisch e Leo Szilard, intravidero possibili utilizzi militari. Nell'agosto del 1939, alla vigilia della II guerra mondiale, Leo Szilard convinse Einstein a scrivere una lettera a Roosvelt, in cui si avanzava l'ipotesi che la Germania stesse sviluppando un'arma basata sulla reazione di fissione e si sollecitavano gli Stati Uniti a perseguire lo stesso obiettivo. In seguito a questa lettera Roosvelt diede vita al progetto Manhattan, che divenne operativo nel 1941. A capo del progetto fu messo J. Oppenehimer. Con lui collaborarono i migliori fisici dell'epoca, da Fermi a Strassmann. Alla fine del 1942 arrivò il primo grande successo: il 2 dicembre Fermi realizzò la prima reazione di fissione controllata dell'uranio.

 


La strada per costruire la bomba atomica era aperta. Leo Szilard, firmatario della lettera insieme a Einstein, definì quel successo "un giorno che sarebbe passato alla storia dell'umanità come una giornata nera". 
Nell'estate del 1945 erano pronte 3 bombe. Una fu fatta esplodere a scopo sperimentale nel deserto di Alamogordo, nel New Mexico. Nel frattempo la guerra in Europa era finita. Benchè anche la guerra nel Pacifico si stesse avviando alla conclusone, fu deciso di far esplodere le altre due bombe sul Giappone. Il 6 Agosto 1945, alle ore 8.15, la città di Hiroshima fu distrutta. Il 9 Agosto fu la volta di Nagasaki. Centinaia di migliaia di persone uccisa ingiustificatamente. Fu la prima, e per ora unica, volta in cui si usarono armi di distruzione di massa. Oppenheimer, giudicando quel bombardamento un crimine, si dimise da capo dell'Atomic Bomb Project. Per Einstein, pacifista convinto, fu una sconfitta dolorosa. Più volte ebbe a ripetere: "se avessi saputo, non avrei mai scritto quella lettera".

La scelta di adoperare tali ordigni in guerra fu presa in maniera troppo leggera specialmente se si considera in relazione alle catastrofiche conseguenze allora peraltro in parte sconosciute. Il 5 agosto 1945, quando il presidente Truman ordinò l'attacco su Hiroshima le uniche informazione che si avevano su tale arma derivavano dal “trinity test” effettuato in New Mexico, tuttavia gli scienziati non avevano ancora avuto il tempo di studiare tutti i potenziali rischi tanto che il primo attaccò servì non solo per accelerare la fine del conflitto ma come vero e proprio esperimento su vasta scala. 







 LA STORIA DEL PROGETTO MANHATTAN IN 7 MINUTI:





ENRICO FERMI E LA FISICA ATOMICA:


 



lunedì 11 maggio 2015

Jeep





Nata dalla necessità militare di potersi muovere per lunghe distanze in breve tempo anche in territori di guerra impervi, grazie alla sua trazione integrale fece la sua prima apparizione durante la II Guerra Mondiale.

Il nome Jeep deriva dall'acronimo del nome militare General Purpose Vehicle (veicolo per uso generale), pronunciato dagli statunitensi appunto Jeep.

Questo marchio ha continuato a farsi strada nella storia fino ad arrivare ai giorni nostri sotto il dominio di un' importante casa automobilistica torinese, la FIAT.


La parodia attraverso il cinema: "Il grande dittatore"


In quest'anno fra gli altri generi spicca il cinema di parodia. Ne è un esempio "Il grande dittatore" di Charlie Chaplin, nel quale le dittature europee, quali nazismo e fascismo, vengono messe in ridicolo grazie allo spiccato senso critico e comico dell'autore.
Nel 1941 ricevette ben 5 candidature al premio Oscar e ancora oggi questo film rimane nella storia come esempio della libertà di espressione anche in un momento il cui Hitler era pronto a devastare l'ordine mondiale.




wikipedia


"Per chi suona la campana"

Romanzo del 1940 di Ernest Hemingway. Esso racconta l'esperienza dell'autore nella guerra civile spagnola attraverso un alter ego, Robert Jordan. Il tema principale è quello della morte sulla quale tutti i personaggi si trovano a riflettere attribuendole particolari significati e al relativo sacrificio di se stessi in favore della popolazione e di una causa. Non manca tuttavia una riflessione politica sulla macchina del fascismo.

"E allora, non chiedere mai per chi suoni la campana. Essa suona per te"


Ernest Hemingway
Per chi suona la campana (For Whom the Bell Tolls)
New York : 1940

Wikipedia

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